Marco Gambassi
Studio delle stelle: Astronomia e Astrologia
LA COSTITUZIONE ITALIANA e le carte dei diritti
Come si può difendere la Costituzione (Italiana e non solo)? Credo anche cercando di articolare meglio e sviluppare i suoi principi.
La questione del federalismo (non solo italiano ma europeo) è attuale? Dovremmo certo riconoscere e salvaguardare intelligenze e culture (alimentari, linguistiche, artistiche, spirituali, ecc.) delle singole regioni d'Italia e d'Europa, e di tutti i suoi popoli, compresi i migranti, i rom, i sinti, ecc.. Al discorso del federalismo si associa, a mio avviso, l'autonomia decisionale dei singoli paesi rispetto all'uso del territorio. Come si può imporre ad un Comune o ad un territorio l'impianto di una centrale nucleare o di una discarica, o il passaggio di una grande arteria, come si vuole fare con la popolazione della Val di Susa? Non è più giusto che sia la gente della Val di Susa a decidere su quel che si deve fare nel proprio territorio?
Dunque la questione dell'autonomia dei territori, intesa alla loro salvaguardia da ogni abuso o prepotenza, può e deve trovare espressione nella Carta Costituzionale. Ma secondo me questo non deve servire né a moltiplicare le burocrazie (ne abbiamo già abbastanza), né ad avere la chiave per svendere il territorio. Tra le leggi di fondo comuni a tutte le regioni ci dovrebbero essere quelle tese alla protezione del territorio fisico e naturale e dei valori culturali comuni. Inoltre ci dovrebbero essere standard comuni almeno per la gestione della sanità...
Ma come può il Parlamento italiano eletto con meccanismi di voto non proporzionali da una percentuale non alta d'italiani, modificare la carta fondamentale della Repubblica? non sarebbe a tal fine più giusto eleggere un'assemblea con voto proporzionale e con lo scopo dichiarato di aggiornare la Carta e articolarla meglio?
Nella Costituzione sono riconosciuti i "diritti dell'uomo". Ma questa voce risente di un'antica concezione patriarcale che prevede che solo l'Uomo, il Signore, il Padre di famiglia, il Padre religioso, sia depositario di diritti nei confronti della società o del "Principe". Gli altri, donne, figli, servi, schiavi, animali, sarebbero sottomessi all'autorità del Pater Familias o di chi per lui, o quantomeno da lui rappresentati. Lo prova il fatto che, almeno fino a pochissimo tempo fa, alcuni diritti di donne, bambini, omosessuali non erano proprio presi in considerazione. Lo stupro era considerato fino a pochi anni fa un'offesa contro la morale e non contro la persona. Come se l'offesa valesse solo per l'occhio puritano di un eventuale sfortunato spettatore... e non ci fosse se lo stupro o l'abuso avvenisse al riparo di sguardi indiscreti. L'abuso nei confronti dei bambini era praticamente sottaciuto da un generale sistema di omertà, nelle famiglie e persino nelle parrocchie. Come del resto quasi sempre nella storia dell'umanità, i bambini non avevano evidenti diritti.
Si potrebbe o dovrebbe allora parlare di "diritti della Persona", ivi intendendo i diritti di tutti i soggetti a prescindere da sesso, età, stato di salute o altri criteri discriminatori. Ma credo che dovremmo andare più in là e inserire nella Costituzione Italiana, e in quella dell'ONU o di altre organizzazioni internazionali, il concetto di "diritti degli esseri viventi", comprendendo tutti gli esseri viventi. E' naturale che diritti e doveri degli esseri siano diversificati in base allo statuto biologico che caratterizza le singole persone e tutti gli esseri senzienti. Per esempio donne e uomini hanno diritti e doveri in parte diversi, per il diverso statuto biologico. Alle donne e in particolare alle madri dovrebbe essere garantito il diritto ad un lavoro a tempo parziale, per conciliare la cura della famiglia e l'ambizione ad una carriera pubblica. Per i bambini dovrebbe essere sancito il diritto a essere e rimanere tali, nel sorriso e nell'innocenza, il diritto al gioco, alla socialità e all'istruzione adeguata all'età. Più in generale ad ogni essere vivente dovrebbe essere garantito l'accesso agli elementi: terra, acqua, aria e fuoco (cioè al Sole o all'energia), cioè un minimo di territorio vitale dove possa condurre la sua vita. I cittadini di questa terra sono anche i migranti, i nomadi, i senza tetto, e non solo gli uomini ma anche gli animali. Cittadini del villaggio globale, gli animali sono preziosi partner nell'evoluzione e nella ricerca della felicità dell'uomo, contribuiscono all'equilibrio dell'ambiente fisico e naturale e anche ad un'evoluzione psicologica e spirituale. E' tempo che anche agli animali sia riconosciuto uno statuto di dignità, come a chiunque sia animato dal soffio della vita, un soffio di eterno. Infine tra i diritti dei viventi ci sono quelli della Terra, i diritti della natura, essendo certo la "terra madre" un essere vivente... Perché i diritti degli umani non possono essere estesi sino a conculcare quelli di qualsiasi altro vivente e sino a distruggere il ramo su cui la stessa nostra vita terrena è poggiata.
Altre questioni su cui la Carta Costituzionale andrebbe aggiornata sono quelle conseguenti allo straordinario sviluppo della scienza negli ultimi decenni. La questione dell'inizio e del fine vita, della ricerca scientifica, dei rapporti tra scienza medica (e psicologica) e diritti, doveri e volontà del paziente, negli stati più sensibili di passaggio (inizio e fine vita terrena, malattia, ecc.), la questione delle sostanze psicotrope, ecc.