Marco Gambassi
Studio delle stelle: Astronomia e Astrologia
Sentieri di Stelle
Un libro di poesie scritte in un largo arco di tempo a disegnare un sentiero di vita. Alcune poesie riguardano il tracciato dei segni astrologici, altre si associano a sentimenti personali oppure politici.
Ed. Alternative 1985
Formato 11 x 19 - Pag. 125 – Euro 8
[ Sentieri di Stelle ]
Alcune poesie iniziali, a sfondo astrologico:
Ariete
la spada della luce
penetra i gorghi del silenzio
illumina il mio cuore,
limpida ebbrezza….
Toro
petalo del fiore
dolcezza del mattino
ricolma il mio cuore
dei baci delle tue calde labbra
Gemelli
sete di conoscenza
inquietudine di vasti spazi
chi sono io, fratello?
feconda il mio cuore
di amorosa certezza…
Cancro
vorticoso mulinello
felice danza
stringimi nel tuo dolce abbraccio
cantami la musica
che conosce le vie del cuore
Leone
fuoco vorace, vibrante
le nostre corde son vele tese al vento.
Ubriaca di sole il tuo sguardo
che ti recinga di un accecante diadema
o mia regina dagli occhi luminosi
Vergine
labirinto, dove passi suonano.
Parole, dardi esatti e sinceri
affogano nel mare del silenzio.
Nella mano sta scritta la tua fatica
nella mente l’idea:
liberi siamo e non servi!
materno è il tuo corpo soave
e vergine la mente
Bilancia
sole che tramonta
in un mare deterso e puro.
Raggio della bellezza
innalza sulle pendici del cuore
l’invincibile coraggio della pace.
Così reclina i tuoi dolci capelli
sul petto avido del tuo amore
Scorpione
mulinello di foglie rapite,
un freddo vento abbatte le illusioni,
mistero della morte
lambisci l’anima segreta di un magico manto
straccia il velo faticoso che imprigiona la vita.
morte, tu sei miracolo
sei resurrezione
Sagittario
nella cenere cruda alita
l’esile fiammella,
fuoco inestinguibile...
la scintilla brama lo spazio
guizza aspra di lontananze, come il pesce al cielo
come l’uccello al mare.
A tanta semplicità acconciati, straniero!
Nell’orrore del tradimento
l’inviolabile purezza del cuore
Capricorno
pietroso dolore
asciughi gli occhi di lacrime
e tessi arcani mosaici sul cuore.
Porti ad un sentiero
di tersa solitudine infiorito,
come bianchi fiori di neve
consolano il viandante della terra
così sboccia il mio freddo cuore
all’incanto della tua umile altezza.
Privilegio della sofferenza
guida colui che sa
al suo porto lontano
Acquario
onde cavalcano il turbolento mare
montagne navigano affratellate in cielo.
liberi andremo, ed uguali,
tra le onde frizzanti
e le stalattiti dei monti
compagna con occhi di cieli lontani
Pesci
catene
stringono i piedi sull’umido suolo
e la mente a un turbine di cielo.
Principe di mille favole, dacci
lo scettro fatato!
prigioniero della terra
affronta il mare della disperazione
su un vascello di gioia.
Essere umano, sciogli alla terra
le tue oscene catene, le tue inutili sbarre.
Già si leva a spezzarle
la spada di luce di un eterno mattino