Marco Gambassi
Studio delle stelle: Astronomia e Astrologia
Lo Zodiaco Bifronte
“Cosa è lo Zodiaco?” “Mettiti in cammino” direbbe un saggio orientale.
Come affrontare il viaggio attraverso lo Zodiaco? Pensando che le vie di percorrenza siano due: la via tradizionale che inizia dall’Ariete, la via dell’eroe, e la via apparentemente opposta che inizia dai Pesci e va in senso inverso: la via del mare, la via della madre. Ma queste due vie, simili a due onde che si propagano nello spazio della storia, non sono indipendenti l’una dall’altra, ma si generano e si riproducono a vicenda: come le onde elettriche e quelle magnetiche viaggiano insieme nello spazio fisico a portare luce ed energia.
Nella parte finale del libro il saggio “Le masse immaginarie” riporta il dualismo reale – immaginario allo studio della materia, sostenendo che esista una materia immaginaria e che si possa superare la velocità della luce.
In ristampa - Pag.172 - Euro 20
[ Lo Zodiaco Bifronte ]
Con questo libro ci si propone di percorrere lo zodiaco in due sensi alternativi: uno è quello tradizionale che va dall’Ariete sino ai Pesci, l’altro va a ritroso e partendo dai Pesci arriva sino all’Ariete. La prima via è la via del reale e del razionale; è la via del coraggio e della vista che guarda avanti.
L’altra via è quella dell’immaginario: il principio della realtà e del tempo vi risulta rovesciato. Quando si assume il punto di vista degli ultimi, osserviamo un’altra realtà, e percorriamo un altro cammino.
Nella parte finale del libro, il saggio ‘le masse immaginarie’ sul dualismo reale e immaginario e su una nuova, personale e rivoluzionaria teoria che considera l’elettromagnetismo una forza gravitazionale immaginaria.
Una nuova prospettiva nel percorso dello Zodiaco
Si fa coincidere l'inizio dello Zodiaco con il punto g (gamma), intersezione dell'eclittica con l'equatore celeste, e cioè con l'inizio del segno Ariete.
E si elencano i dodici segni a partire dallo stesso Ariete: questa è la prospettiva generalmente accettata.
Ma voglio considerare che i sensi di percorrenza siano due: e cioè che non solo è possibile partire dall'Ariete per arrivare ai Pesci, ma anche il viceversa.
Pesci e Ariete sono così i due possibili inizi: l'uno un principio femminile, l’altro maschile.
Associo al maschile l'Ariete, che è l'andare avanti. Al femminile i Pesci, segno che rappresenta un senso alternativo o un'altra direzione.
All’inizio dello Zodiaco, maschile e femminile, come per un’esplosione o una creazione primordiale, come per un "Big Bang", si separano, prendono due diverse direzioni: convenzionalmente è il maschile che va avanti, ma se si guarda da un’altra prospettiva, quella del femminile, il maschile va indietro nel tempo.
Lo Zodiaco insomma si può percorrere seguendo due sentieri alternativi, che fanno capo a un'arcaica, primordiale separazione: la separazione del maschile dal femminile, agli albori della storia, è anche, se vogliamo, la separazione dell'uomo da dio, o comunque da un principio di trascendenza e di universalità.
Si ha traccia di questo momento nelle varie mitologie e religioni. La cacciata di Adamo ed Eva dal Paradiso Terrestre non è solo una scissione dell'umano dal divino, ma anche e al tempo stesso la presa di coscienza degli stessi Adamo ed Eva della loro diversità, del loro genere sessuale.
L'uomo e la donna sentono allora il bisogno di coprirsi, di nascondersi l'uno all'altra: è una separazione fisica e spirituale.
Nella mitologia greca c’è il mito di Urano e di Gea. Crono-Saturno taglia con la falce gli attributi sessuali di suo padre Urano, dio del cielo, che di conseguenza si separa dalla terra-Gea. Anche in questo caso si scindono un maschile e un femminile, un celeste e un terrestre. Appare sulla scena Afrodite-Venere, dalla schiuma del mare, in seguito alla caduta dei testicoli di Urano. E con Venere appare un simbolo di diversità sessuale.
Con la bellezza sorge un’attrazione e uno struggente desiderio che vuole colmare una distanza.
Gli scienziati immaginano all'inizio del tempo una grande esplosione detta "Big Bang", che è l'inizio della freccia dell'entropia, cioè l’avvio di un processo in cui si passa progressivamente dall’ordine al disordine. Insomma, anche da un punto di vista scientifico, c'è una separazione primordiale. Da un caos unitario e universale si va verso la separazione e la distinzione di ciascun elemento.
Ariete e Pesci
L'Ariete (che è convenzionalmente il primo segno) fa pensare proprio ad un’esplosione, o ad un principio primo, o principio motore, che dà inizio alla storia e al volgersi del tempo.
La spada dell'Ariete può simboleggiare la spada dell'angelo che caccia l'uomo dal giardino dell'Eden. Oppure un gesto di violenza e quindi di trasgressione che separa l'uomo stesso da un principio superiore di armonia.
Ma proviamo ad andare nell'altro senso, decisamente anticonvenzionale, e prendiamo la strada del segno dei Pesci.
I Pesci simboleggiano proprio una dimensione religiosa, un essere universale, forse quello stesso ordine sublime che si suppone sia stato violato.
I Pesci rappresentano una direzione alternativa della vita, che corrisponde alla via del femminile, o alla via dell'anima. L'Ariete è il segno del primato, della forza che si afferma, del coraggio e della vittoria. Il rischio o il limite dell'Ariete (come per tutti i segni) è di inflazionare i propri contenuti: la forza può diventare violenza o brutalità, l'energia può portare a impulsività e precipitazione, la sete di vittoria può a volte essere indelicata o cieca.
Il segno dei Pesci ribalta queste indicazioni, e propone un'altra strada.
Non la forza, ma l'umiltà. Non la sete del primato, ma l'accettazione dell'ultimo posto. I Pesci sono il segno degli ultimi, degli umili e dei miti, che per l'appunto, nell’ottica del ribaltamento e in alcune visioni religiose come quella evangelica, diventano i primi.
L'Ariete dà la forza per affermarsi e combattere, quando è necessario; i Pesci danno la capacità di accettare le sconfitte, e anche questo risulta indubbiamente necessario.
L'Ariete è competitivo, e sa iniziare. I Pesci sono comprensivi, e sanno attendere.
La direzione convenzionale dell'Ariete è l'andare avanti, guidati da quel barlume o da quel fuoco a cui il segno allude, e che può essere la stessa vista, la capacità di vedere avanti, come pure una scintilla interiore di consapevolezza e di vita. L'Ariete è l'attore o il personaggio, colui che agisce e che ardisce.
La direzione anticonvenzionale dei Pesci è in qualche modo trasgressiva, come un andare indietro nel tempo, un andare verso un ordine e un’integrazione universale, anziché verso un'affermazione del proprio io.
Ciò che ci guida in questa via dell'anima non è la vista o una qualità di testa (come per l'Ariete), ma l'intuito, l'ispirazione, il presentimento, una qualità dell’inconscio o dei piedi (la parte più bassa del corpo che ci mette in contatto con il nostro elemento, il globo terracqueo e, attraverso questo, con la totalità).
Entrambe le vie presentano le loro difficoltà, e possono impaurire.
La via dell'Ariete è quella del fuoco, potenza primordiale che incute terrore (i due satelliti di Marte, maestro del segno, si dicono non a caso Deimos e Fobos, cioè paura e terrore). La paura che suscita l'Ariete è quella che si prova di fronte a un ostacolo o un nemico che, come il fuoco, è forte e magari invincibile, ma ben visibile e individuabile nello spazio e nel tempo, e, per così dire, oggettivo. Non è una paura irrazionale. L'Ariete rappresenta il terrore di chi fugge un nemico, o il furore di chi attacca.
La via che parte dai Pesci è invece la via del mare, cioè dell'elemento acqua. Simbolicamente è il mare dell'inconscio, personale e collettivo, la storia passata che ci sta alle spalle o quella futura che incombe. La paura che ci incute questo mare è decisamente irrazionale, il che non significa ingiustificata. E' una paura che si confonde con il panico o con l'angoscia, insieme alla consapevolezza di un pericolo che non è ben individuabile e localizzabile, ma è dovuto a qualcosa di più grande di noi e di ignoto.
E' un timore religioso oppure esistenziale quello che si deve vincere per prendere la strada dell'anima, o per confrontarsi con qualcuno o con qualcosa che è diverso o eccezionale, o per affrontare i fantasmi della psiche, le zone sommerse e ombrose di noi stessi.
Insomma questi due primi segni descrivono due modi di essere, la forza e la sensibilità, la competizione e la comprensione, l'azione e l'attesa, l'individualismo e il collettivismo, e le qualità che convenzionalmente definiamo come maschili e femminili.
Gli astri maestri di Ariete e Pesci sono rispettivamente:
Marte, il cui simbolo grafico ricorda uno scudo e una lancia, quindi anche delle difese. E’ l’immagine del guerriero che segue la via del maschile e che si afferma con coraggio.
Nettuno, il cui simbolo unisce una croce (il karma, l'incarnazione) con il segno grafico dell'onda
Nettuno suggerisce di accordare il proprio destino all'onda di un'armonia collettiva o trascendente, di vibrare all’unisono con l’ambiente che ci circonda, di seguire un’altra via, non violenta e non individualista.
Gli astri esaltati in Ariete e in Pesci sono rispettivamente (almeno secondo la scuola di Lisa Morpurgo) Sole e Luna: il cuore e l'anima, il padre e la madre.