Marco Gambassi

Studio delle stelle: Astronomia e Astrologia

> I Transplutoniani - Pianeti noti e ignoti

I pianeti e le armonie dei numeri:
la legge di Titius e Bode


Uno degli scopi dell’astrologia è di trovare, o almeno cercare, un’armonia e un senso nel caos relativistico degli spazi e dei tempi astrali. La ricerca di quest’armonia si riflette tra l’altro nella formulazione del calendario, e nel tentativo di “nominare” il mondo, assegnando nomi e formule a stagioni, segni, astri, costellazioni, ecc.

In questo senso la legge di Titius e Bode è un importante tratto d’unione tra Astrologia e Astronomia. Infatti questa legge enuncia con forza, attraverso il linguaggio dei numeri, un’armonia degli spazi o delle distanze tra Sole e pianeti: essa fu formulata da Titius (forma latinizzata del nome Tietz) intorno al 1770 e trovò in Johann Elert Bode un entusiasta divulgatore.

Scrive l’astronomo “Franco Foresta Martin” in “Le comete”:
“L’uomo ha sempre tentato di estrarre un ordine dal caos apparente della natura e già lo stesso Pitagora era convinto che vi deve essere armonia nella spaziatura delle sfere planetarie così come vi è nelle corde di una lira. Fra il XVI e il XVIII secolo, gli astronomi tedeschi furono i più impegnati nella ricerca di questa armonia. Dopo i risultati insoddisfacenti di Keplero e Kant, Johann Daniel Tietz di Wittenberg (1729 - 1796), più noto con il nome latino di Titius, trovò nel 1766 una semplice relazione matematica da cui si possono dedurre le distanze approssimative dei pianeti dal Sole: , dove d è la distanza espressa in Unità Astronomiche e n un numero della successione -¥, 0, 1, 2, 3, .......8.”

In questa successione n è uguale a - ¥ (meno infinito) per Mercurio, 0 per Venere, 1 per la Terra, 2 per Marte, 3 per Cerere e gli altri maggiori asteroidi, 4 per Giove, 5 per Saturno, 6 per Urano, 7 per Plutone. La legge di Titius non prevede l’esistenza del pianeta Nettuno, che si configura come eccezione che conferma la regola, come d’altronde è nel suo carattere astrologico.
Diciamo anzitutto che l’Unità Astronomica (U.A.) è la distanza media della Terra dal Sole ed equivale a circa 149,6 milioni di chilometri. In base a tale Unità si stabiliscono in Astronomia le distanze di tutti gli altri pianeti dal Sole. Nel prospetto seguente sono elencati a sinistra i valori delle distanze planetarie come sono previsti dalla legge di Titius, e a destra i valori medi delle distanze reali.